La beata Paola Costa e il miracolo delle rose

Nata a Pralbonio, in provincia di Brescia, nel 1468, si sposa con il conte Ludovico Antonio Costa di Bene a Pralboino nel 1485 quando Paola ha solo tredici anni. Il matrimonio già dall’inizio non è dei più facili per il pessimo carattere di Luigi Antonio ,a soprattutto perchè la giovane Paola avrebbe voluto dedicarsi alla vita religiosa.

Tra gli anni 1493-1503 c’è una grande carestia e questo da’ a Paola l’opportunità di esercitare generosità con i tanti indigenti che si presentavano alle sue porte.

Il marito, che non comprende né approva il comportamento della moglie, diventa ancora più arrogante, avido, duro, dissoluto arrivando ad umiliarla davanti ai domestici che non hanno più alcun rispetto nei suoi confronti. Antonio Ludovico Costa arriva persino ad accogliere la propria amante nel castello di Bene Vagienna imponendo la sua presenza anche alla moglie. Nel 1504 l’amante del marito si ammala e tutti la abbandonano tranne Paola che la cura amorevolmente anche se poi l’amante morirà poco dopo.

Un giorno di gennaio la beata Paola sta scendendo le scale esterne del castello di Bene Vagienna indossando un grembiule pieno di pane da portare ai poveri, ma il marito la ferma chiedendole che cosa c’è dentro il grembiule. Impaurita, gli risponde che c’è un mazzo di rose. Il marito si arrabbia molto perché a gennaio non fioriscono le rose ma quando la moglie apre il grembiule scopre un mazzo di rose fiorite.

Profondamente colpito da quanto successo, il marito inizia un cammino di conversione che raggiunge nel 1505 quando, colpito da una grave malattie, si stupisce della dedizione e della sollecitudine della moglie Paola nei suoi confronti nonostante si fosse comportato con lei in modo tutt’altro che cristiano. La conversione del Costa è sincera e le lascia piena facoltà e libertà di comando nella casa e nell’aiutare i poveri.

Ogni anno a Bene Vagienna, nel mese di gennaio, si rivive l’avvenimento del miracolo delle rose con solenni festeggiamenti nei confronti della Beata. Nella chiesa di San Francesco della Rocchetta si trova la cappella gentilizia dei Costa che custodisce le reliquie della contessa Paola Gambara Costa. Il corpo della Beata è conservato in una urna di cristallo posta sotto l’altare progettato da Filippo Juvarra. Nell’altare c’è una grande tela del 1726 con la Beata Paola in adorazione della Vergine con Bambino.